Cartina dei sentieri

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ITINERARI
ITINERARIO - PASSEGGIATA TURISTICA
E' una semplice passeggiata per chi non conosce ancora S.ilario.
Stazione Ferroviaria di Nervi – Passeggiata a mare direzione levante – Torre del Fieno (Torre di avvistamento del 1552) – Spiaggetta di Capolungo – Stazione di S.Ilario (resa celebre dalla canzone ‘Bocca di rosa’ di F.De Andrè) – Chiesa di Sant'Erasmo - Villa Museo Luxoro – Via Inferiore alla Chiesa di S.Ilario – Via S.Ilario – Oratorio di S.Nicolò – Chiesa Parrocchiale di S.Ilario – Via dei Marsano direzione ponente – Cimitero di S.Ilario (in cui è sepolto Edoardo Firpo) - Villa di Maciste – Via Monico – Chiesa di S.Rocco – Discesa a Nervi per via Mantini o ritorno con bus di linea dalla Chiesa parrocchiale.
Tempo di percorrenza:2/3 ore,dislivello in salita 210m.

1) ITINERARIO FIE NERVI- M.CORDONA
L’itinerario F.I.E. che attraversa S.Ilario è quello indicato nella ‘Guida agli itinerari escursionistici della Provincia di Genova’ come segnalazione 6 zona 4.
Tale percorso che si origina a Quinto e termina in val Fontanabuona viene anche nominato come percorso Colombiano in quanto unirebbe una presunta casa della famiglia Colombo a Quinto con la casa considerata originaria dei ‘Colombo’ appunto in loc.Terrarossa in Val Fontanabuona.
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Note storiche
Questa via un tempo era molto importante.
Nel 1736 il geografo francese La Blottière, inviato dal governo francese per effettuare una ricognizione sulle vie di comunicazioni tra la Liguria e la val Padana, scrisse che vi erano due strade per andare da Genova a Piacenza; la prima era la Bocchetta, la seconda partiva da Nervi e passava per la Scoffera; la prima era carrabile; la seconda era percorribile solo con bestie da soma.
La via di Nervi e S.Ilario era considerata la più veloce in quanto si poteva raggiungere Piacenza in soli 3 giorni, contro i 4 della Bocchetta.
Il percorso principale era quello che da Nervi saliva a S.Ilario proseguiva fino al M.Cordona, raggiungeva Case Becco, Bargagli, la Scoffera, Torriglia per scendere poi in Val Trebbia fino a Piacenza.
Il trasporto di cose era spesso organizzato con carovane costituite anche da decine di muli; in effetti ogni mulo non poteva portare più di 90Kg. di carico.
Le merci trasportate erano diverse secondo la direzione intrapresa: verso l’entroterra si trasportavano soprattutto merci alimentari quali sale (da qui la dizione ‘via del sale’ con cui venivano individuate molte di queste strade), olio, vino, pesce conservato, stoffe e ceramiche; verso il mare si trasportavano cereali, granaglie, formaggi e patate.
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Da S.Ilario ci si può immettere in questo itinerario partendo dal capolinea dell’autobus AMT 516, percorrendo la strada pedonale, molto panoramica, che dopo il cimitero porta a S.Rocco.
Da qui ci si immette sull’itinerario FIE segnalato da 2 triangoli rossi.
L’itinerario prosegue in salita lungo la Costa di Cantalupo sempre con splendide vedute sul mare e tra muri a secco giunge in loc.Serra dei Boschi.
Si prosegue in salita lungo la mulattiera che porta in Gaigian-na e, dopo un percorso dentro al bosco di castagni, si torna in vista del mare e del golfo Paradiso, in loc.Crocetta (m.483) dove passa l’antico acquedotto di S.Ilario della Fontanassa (costruito nel 1882) e dove c’è una fontana potabile.
Il percorso continua in salita sulle pendici del M.Cianesi(m.582); in particolare si transita in loc.Gaigian-na, dove anticamente si produceva il fieno per le stalle e dove ancora si possono vedere resti di terminali delle trafile che servivano per trasportare il fieno da qui fino in loc.Musanega.
Si abbandona la linea di costa per seguire le propaggini del M.Cordona (m.803).
Da qui ancora oggi parte un tratto di mulattiera selciata molto utilizzata in passato come comunicazione tra la costa e i paese interni (S.Alberto, Bargagli, valle di Lentro).
Questo tratto è considerato molto antico e in effetti porta il nome di Via Romana della Crosa.
Si transita tra resti di recinti in pietra utilizzati in passato per distinguere i singoli lotti di comunaglie che ogni anno il giorno di S.Giuseppe (19 Marzo) venivano assegnati per sorteggio agli abitanti che ne facevano richiesta presso la sede del vecchio comune.
Transitando all’interno di un bosco di pini (Bosco della Fontanassa) frutto di un rimboschimento del primo’900 si incontra la strada provinciale ‘Taviani’ che porta da Apparizione a Uscio; si prosegue infine ancora su di un breve tratto in salita su prato fino alla vetta del M.Cordona m.802. Da S.Ilario il dislivello in salita è di circa 600m per circa 2 ore di cammino.

2) ITINERARIO VERDEAZZURRO S.ILARIO- BOGLIASCO
Il Centro Studi Unioncamere Liguri ha pubblicato negli anni ’80 una guida intitolata ‘Verdeazzurro’ che descrive a tappe un percorso pedonale svolto tutto in prossimità della costa tra Genova e La Spezia.
Questo percorso è studiato in modo da poter procedere per il massimo possibile su sentieri di crinale, su mulattiere o creuse e con il minor percorso possibile su strade asfaltate o trafficate.
La seconda tappa di questo percorso descrive un sentiero di crinale che da Nervi porta a Camogli.
Il totale del percorso è di km.15,35 con un dislivello totale di m.900 e circa 5/6 ore di percorso che ovviamente può essere diviso in ulteriori tappe.
Una parte di questo percorso transita per le creuse di S.Ilario attraversandolo completamente da S.Rocco a Bogliasco.
Da S.Rocco tramite la splendida nuova strada pedonale si supera, sulla destra, prima la villa che porta ancora il nome di Maciste (Bartolomeo Pagano) e subito dopo, sulla sinistra, il cimitero di S.Ilario dove è sepolto Edoardo Firpo.
Superata la Chiesa si prosegue sul piazzale e si imbocca, in discesa sulla destra, via Superiore alla Chiesa di S.Ilario prendendo la diramazione che scende sulla sinistra.
Poco sotto si incrocia una strada asfaltata e di fronte sorge villa Penco che fu l’abitazione della famiglia Penco.
La costruzione è una villa di campagna del XVIII° sec. composta da un unico blocco rettangolare allungato e piegato a gomito.
Attorno alla villa si snoda una tipica ‘creusa’ che conduce all’ingresso Nord sormontata da un soprappasso ad arco.

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Note storiche
I Penco erano la famiglia nobile di S.Ilario.
Un ramo di questa famiglia risulta originario di Viganego e di Marsaglia dove è registrata in documenti del XV° sec.
La famiglia Penco ottenne il patriziato nel 1577 nella persona di Bartolomeo Penco.
Lo stemma del casato ha uno sfondo azzurro con al centro un albero sostenuto da due leoni a sua volta sostenente un’aquila nera.
La fortuna dei Penco è stata l’attività armatoriale.
La loro flotta era composta da un buon numero di navigli specializzati durante il XIX° sec, nel trasporto alla Plata delle tagliatelle prodotte dalle fabbriche di pasta di Nervi e confezionate in cassette.
I Fravega, un’altra famiglia di armatori Nerviesi, si occupavano di trasportare il grano duro dalla Russia a Nervi dove si svolgeva la lavorazione della pasta.
Numerose sono le avventure marine di cui sono stati protagonisti imbarcazioni dei Penco.
Il brigantino Luigia Penco dell’armatore Costantino Penco nel 1800, provenendo da Alessandria d’Egitto, venne abbandonato nella rada di Brest dopo le avarie subite durante una tempesta.
Nel 1885 il brigantino a palo Anna, comandato dal capitano Andrea Penco, mentre era diretto negli scali del Perù, fu gettato da una tempesta nell’isola deserta di Ceballos, nella Terra del Fuoco.
L’equipaggio formato da Nerviesi, armò una zattera e riprese il mare con l’intento di raggiungere l’isola di Los Estatos; senza viveri e con un freddo eccezionale vagarono per mare 25 giorni e, quando non avevano più speranze, furono raccolti da una nave militare argentina.
Scambiati per detenuti fuggiti da qualche colonia penale furono prima imprigionati e poi finalmente liberati.
Apparteneva ai Penco anche il Flipper Ardwar che solcò il Pacifico fino al 1914.
Lo Ship Astrea finì invece distrutto sulla scogliera di Camogli dopo essere stato silurato da un sottomarino tedesco nel 1916.

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Passando sotto un volto dietro la villa si prosegue per via Penco.
Si giunge ad un bivio con lavatoio e si prende sulla destra via Lastrego, si lascia poi a sinistra via Costabella e si segue a destra via della Zuccona che valica un piccolo rio e prosegue verso levante finché si lascia sulla sinistra via dei Gerolami e si entra in comune di Bogliasco in via Armanna; da qui con belle vedute sul mare si scende rapidamente
sull’ Aurelia.

3) ITINERARIO S.ILARIO- S.M.MADDALENA
Ci sono due diversi percorsi per raggiungere la cappella di S.M.Maddalena (m.320) partendo dal capolinea dell’autobus davanti alla chiesa.
Il primo percorso porta a S.Rocco e da qui alla Serra dei Boschi seguendo l’Itinerario 1.
Il secondo percorso invece inizia superando la chiesa parrocchiale verso levante e imboccando sulla sinistra la creusa in salita di via dei Tasso che con ameni scorci sul mare, sale rapidamente fino alla cappelletta della fam.Marsano.
Da qui, sempre in salita tra campi di olivi, si raggiunge la loc. Serra dei Boschi dove si incontra l’itinerario n.1 che sale da S.Rocco.
Costeggiando il muro di recinzione dell’allevamento di bestiame (un tempo qui sorgeva un’Osteria) ci si immette su di un sentiero quasi pianeggiante che, lambendo boschetti di pini e il castagneto, si inoltra nella vallata del T.Nervi.
Si incontra una nuova mulattiera che sale da S.Rocco e poco oltre si raggiunge la cappella di S.M.Maddalena completamente immersa nel castagneto (circa 30 minuti dalla Serra, 1 ora da S.Ilario).
Da qui si può proseguire per breve tratto (circa 20 minuti) sino a raggiungere il bellissimo percorso a laghetti e cascatelle del T.Nervi.

4) ITINERARIO S.ILARIO- SERRA DI MUSANEGA- SESSAREGO
Questo bellissimo percorso inizia, percorrendo tutto il piazzale della chiesa fino all' entrata della Scuola dell’Agricoltura; da qui prendere la creusa in salita di via Lastrego e dopo un primo breve strappo in salita si segue sulla destra via L.Cremona.
Giunti presso un vecchio lavatoio prendere via Poggetto di Sopra e salire, in mezzo agli olivi, fino alla serra di Musanega (m.270).
Fare una breve deviazione in via Costabella che inizia sulla spianata; la vista verso il golfo Paradiso è da cartolina!
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Note storiche
Il sistema delle trafile.
La posa delle trafile avvenne a S.Ilario tra il 1910 ed il 1915.
Il sistema era organizzato lungo 2 direttrici contrapposte: la trafila più vecchia era quella che risaliva da S.Rocco fino al M.Croce; la più recente era invece quella che dalla Serra di Musanega risaliva alla Gaigian-na e da qui fino al M.Cordona.
L’organizzazione della costruzione e della gestione delle trafile era comunitario; il filo era steso dall’alto verso il basso e poi tirato ai due terminali.
Il materiale trasportato era il fieno ed il legname.
Il fieno in particolare era fasciato in una specie di rete formando il cosiddetto ‘massu’; assicurato ad un gancio mediante una ruota scendeva a valle lungo il filo.
Ogni anno il comune di S.Ilario, il giorno di S.Guseppe, distribuiva all’incanto i terreni delle comunaglie divisi in singoli lotti.
Coloro che si trovavano assegnati i terreni nella zona servita da una trafila organizzavano il servizio di trasporto pagando una cifra proporzionale all’uso.
Il Delle Piane trova la trafila di Gaigiana funzionante nel 1924. La stessa ha sicuramente funzionato fino agli anni ’60.
Delle trafile oggi restano solo i terminali in ferro ed i punti di appoggio intermedi in legno; il filo invece è stato rimosso in quanto attirava i fulmine ed impediva il passaggio a bassa quota di elicotteri.
Ecco l’elenco di quanto rimane di essi:
1) Serra di Musanega (terminale)
2) Musanega (terminale)
3)Gaigiana (terminale)
4) Falde orientali del M:Gugo (sovrappasso)
5) Loc.Seggioni (terminale e sovrappasso)
6) Via Gaggi superato il rio Bolasco
7) Via da San Rocco alla Maddalena (sovrappasso)
8) All’incrocio tra via Maddalena e via Cantalupo (terminale)

-----------------------------------------------------------------------------------------Giunti sullo slargo prendere il sentiero che parte alla sinistra della casa di abitazione (via Serra di Musanego) in direzione levante.
Da qui si prosegue in costa su di un sentiero molto panoramico ma un po’ disturbato dal rumore proveniente dalla vicina autostrada, lambendo varie caselle rurali, dopo ½ ora si giunge a Sessarego (m.245).
Il percorso totale è di circa 1 ora e 30 minuti.
Da Sessarego si può ritornare scendendo a Bogliasco.

5) ITINERARIO S.ILARIO- S.ROCCO- MULINETTI
Questo storico percorso attraversa una zona molto frequentata quando erano in funzione i mulini di Mulinetti.
Raggiunta con l’itinerario n.1 la chiesa di S.Rocco (m.209), si prende la via da S.Rocco a Mulinetti che è l ‘ultimo sentiero che scende sulla destra quando si giunge a S.Rocco da S.Ilario.
Il sentiero lambisce la zona autostradale dove sorge l’area di servizio S.Ilario ed è perciò disturbato dal rumore del traffico, ma scendendo poi fino a raggiungere il torrente, si raggiunge in breve tratto la loc. Mulinetti (m.100) dove ci si immerge in un ambiente estremamente bucolico fatto di laghetti dall’acqua cristallina e da costruzioni risalenti il 1600.
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Note storiche
L’alta produzione olearia, la raccolta e la trasformazione delle castagne nonché una piccola produzione cerealicola rese necessaria la costruzione di molini e frantoi che sorgevano numerosi in tutto il Nerviese.
I mulini erano mossi o dalla forza idraulica o dal vapore; i nostri erano prevalentemente idraulici e sorgevano lungo il torrente Nervi; sono ricordati dal Casalis (1849) e costituivano un unico sistema molitorio che si snodava lungo il fiume per chilometri.
L’acqua era convogliata in un canale che dal molino posto più in alto (il molino di Prete Isidoro) scendeva fino al porticciolo.
Il centro dell’attività si svolgeva ovviamente a Mulinetti; questo nucleo risale al XVII°sec. e ancora oggi su di una costruzione si legge la data 1740.
I molini di Mulinetti ricevevano l’acqua convogliata da una vasca sotto Lago Scuro.
Il molini più antico era dotato di tre macine usate per castagne, cereali, fave ed olive; anticamente era mosso da una ruota in legno successivamente sostituita da una in ferro.
Questo mulino funzionò fino al 1928 ed era molto frequentato dagli abitanti di S.Ilario che scendevano a Mulinetti da S.Rocco.
La chiusura del mulino è da addebitare ad un decreto del 1928 circa ‘l’abburattamento obbligatorio ad un tasso elevato’ che causò la chiusura degli esercizi molitori con scarsa attività.
Fu riaperto per breve periodo durante la seconda guerra mondiale.
Forse il molino più affascinante fu quello di Don Isidoro che risale al 1700. Era quello che sorgeva più in alto, lungo la parte di torrente che scende impervia dal M.Cordona; era specializzato per la macina solo delle castagne (aveva una mola con una particolare scanalatura) e la parte di fiume su cui sorgeva era anche ricca di anguille che venivano regolarmente pescate.

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Superati i mulini di Mulinetti, traversando il torrente su massi, sotto un grande ponte dove veniva convogliata l’acqua per i mulini, si può risalire in parte direttamente sull’alveo del torrente, in parte su tracce di sentieri, fino a raggiungre Lago Scuro; un tempo una bellissima pozza d’acqua profonda 5 metri e circondata dalle roccie, oggi rovinata completamente dall’incauta costruzione di un muro di contenimento del fiume.
In questa zona vive un rospo raro: il Rospo Smeraldino che qui raggiunge il limite territoriale occidentale del proprio aerale.
Molto interessante è anche il percorso che si origina sempre a Mulinetti, attraversando il fiume poco prima delle case su di un ponticello e proseguendo sulla destra uno stretto sentiero che risale il rio Gareghe disseminato di piccoli, bucolici laghetti.
Si può poi tornare in città passando per via del Commercio a Nervi.

6) ITINERARIO S.ILARIO- SERRA DEI BOSCHI- M.GIUGO- MUSANEGA- S.ILARIO
Giro circolare facile e molto panoramico.
Dalla chiesa parrocchiale si prende via dei Tasso e si sale in 20 minuti alla Serra dei Boschi (o di Cantalupo).
Appena si giunge sul piano ci si inoltra su di un sentiero che sale immediatamente sulla destra e che passa per breve tratto su rocce; quindi sale in modo consistente tra rocce e prati fino a giungere sulla cima erbosa del M.Giugo(m.487).
Bellissima visuale sulla costa e nelle belle giornate è facile scorgere la Corsica.
Si prosegue in costa ed in piano sempre ai limiti del bosco e si giunge facilmente in loc.Crocetta (m .483).
Da qui prendere il sentiero che scende sulla sinistra e che velocemente raggiunge la Serra di Musanega e da qui seguire via Poggetto di Sopra in discesa; giunti ad un piccolo lavatoio svoltare per via L.Cremona sulla destra e in breve si torna sul piazzale della chiesa.

CARTA DEI SENTIERI
 
TRAFILA DI MUSANEGA
 
ITINERARIO S.ILARIO M.CORDONA
ITINERARIO S.ILARIO M.CORDONA
File allegato: Grandi itinerari.doc
 
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